Well Nurse Infermieri e cure complementari

“Il prendersi cura è l’essenza dell’infermiere”

(Jean Watson)

Nurse Tools

Un infermiere che si occupa di cure complementari lavora integrando pratiche olistiche con il processo assistenziale standard, utilizzando strumenti infermieristici scientifici come i modelli di accertamento Gordon, le diagnosi infermieristiche NANDA-I, e la pianificazione basata su PAI (Piano Assistenziale Individualizzato), NOC (outcomes), NIC (interventi) e strumenti di valutazione come la scala di Likert.

Accertamento: Modelli Funzionali di Gordon

Il Modello Funzionale di Gordon è un framework per la valutazione infermieristica che analizza la salute attraverso 11 schemi funzionali, considerando aspetti biologici, psicologici e sociali. Questo approccio permette di identificare bisogni, pianificare interventi mirati e promuovere il benessere globale della persona.

Diagnosi Infermieristiche NANDA-I

Le diagnosi infermieristiche NANDA-I sono dichiarazioni cliniche standardizzate che identificano le risposte della persona a problemi di salute reali o potenziali. Classificate in diverse categorie (problemi attuali, rischi e promozione della salute), guidano il processo assistenziale, facilitando la pianificazione di interventi mirati e basati sull’evidenza.

Piano Assistenziale Infermieristico (PAI)

Il Piano Assistenziale Infermieristico (PAI) è uno strumento strutturato che guida l’assistenza infermieristica attraverso l’identificazione di diagnosi, obiettivi e interventi personalizzati. Basato su un approccio scientifico, il PAI garantisce un’assistenza efficace, mirata e documentata, migliorando la qualità delle cure e l’outcome del paziente.

Valutazione degli esiti: Scala di Likert

Per monitorare i progressi, l’infermiere utilizza strumenti di misurazione come la scala di Likert, che permette di valutare il livello di ansia, rilassamento o qualità del sonno percepita dal paziente.

Processo di Nursing

Il processo di nursing è un approccio sistematico e centrato sulla persona che guida l’assistenza infermieristica. Si articola in cinque fasi: valutazione, diagnosi, pianificazione, implementazione e valutazione. Ogni fase è interconnessa e orientata al miglioramento continuo della qualità delle cure, assicurando risposte personalizzate alle esigenze del paziente.

Close-up Photo of a Stethoscope

Diagnosi infermieristiche NANDA-I

Ecco alcune diagnosi infermieristiche NANDA – I  che possono essere adattate per un piano di Nursing orientato alle cure complementari. Queste diagnosi si concentrano su aspetti fisici, psicologici, emotivi e spirituali, e possono essere integrati con interventi di supporto olistico per promuovere il benessere della persona

Ansia (00146)

Descrizione: sensazione di apprensione, incertezza o paura, spesso accompagnata da manifestazioni fisiche.

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I risultati attesi per gestire l’ansia si concentrano sulla riduzione dei sintomi di ansia e sul miglioramento delle capacità di gestione emotiva del paziente. Alcuni NOC specifici includono:

Autocontrollo dell’Ansia

Indicatore: riduzione dei sintomi di ansia (come tremori, tachicardia, tensione).Risultato: Il paziente riconosce i sintomi di ansia e sviluppa strategie per gestirli.

Gestione delle Emozioni

Indicatore: capacità di identificare e verbalizzare emozioni.Risultato: Il paziente è in grado di esprimere le proprie preoccupazioni e paure in modo adeguato.

Benessere Emotivo

Indicatore: sensazione di sicurezza e controllo.Risultato: Il paziente riporta una riduzione dei livelli di ansia e una maggiore serenità.

Gli interventi per il controllo dell’ansia sono orientati a fornire supporto emotivo, insegnare tecniche di gestione e creare un ambiente sicuro e tranquillo per il paziente. Alcuni NIC pertinenti includono:

Riduzione dell’ansia

Attività: creare un ambiente calmo e sicuro per il paziente; mantenere un atteggiamento tranquillo e di supporto; fornire informazioni per ridurre l’incertezza e promuovere il senso di sicurezza.

Supporto Emotivo

Attività: ascoltare attivamente il paziente, incoraggiarlo a esprimere le sue preoccupazioni e rassicurarlo. Offrire empatia e comprensione.

Terapia di Rilassamento

Attività: insegnare tecniche di rilassamento come respirazione profonda, meditazione guidata, visualizzazioni o esercizi di rilassamento muscolare progressivo.

Educazione al Self-Care

Attività: insegnare al paziente strategie di gestione dell’ansia, come il journaling, le affermazioni positive o le tecniche di Tapping (EFT), per facilitare l’autocontrollo dell’ansia.

Dolore acuto o dolore cronico (00132, 00133)

Descrizione: dolore di natura improvvisa (acuto) o persistente (cronico) che limita la funzionalità e il benessere

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Controllo del dolore

Indicatore: riduzione dell’intensità del dolore percepito (riferito dal paziente su una scala di valutazione).Risultato: il paziente riferisce una diminuzione del dolore, riuscendo a svolgere le attività quotidiane con maggiore facilità.

Coping Efficace del Dolore

Indicatore: capacità di gestire il dolore utilizzando strategie di coping apprese.Risultato: il paziente dimostra un miglioramento nelle capacità di affrontare il dolore cronico o acuto.

Mobilità Fisica

Indicatore: livello di movimento senza dolore significativo.Risultato: il paziente è in grado di muoversi con maggiore autonomia, compatibilmente con la riduzione del dolore.

Gestione del dolore

Attività: valutare regolarmente l’intensità e le caratteristiche del dolore; utilizzare tecniche di distrazione, come la musica o la visualizzazione guidata.

Supporto alla gestione del dolore

Attività: educare il paziente su tecniche non farmacologiche di controllo del dolore, come respirazione profonda, rilassamento muscolare progressivo e tecniche di mindfulness.

Applicazione di tecniche di rilassamento

Attività: insegnare e facilitare pratiche di rilassamento (meditazione, visualizzazione, aromaterapia, calore/freddo localizzato) per ridurre la tensione muscolare e migliorare il controllo del dolore.

Monitoraggio della risposta al dolore

Attività: osservare la risposta del paziente al trattamento del dolore e alle tecniche di gestione, adattando il piano di cura in base ai risultati e alla tolleranza.

Disturbo del campo di energia (00050)

Definizione: sensazione soggettiva di mancanza di energia o vitalità, che può interferire con la capacità di affrontare le attività quotidiane.

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Livello di Energia

Indicatore: aumento della percezione di energia fisica e mentale.Risultato: Il paziente riferisce un miglioramento del livello di energia e si sente più motivato a partecipare alle attività quotidiane.

Funzionamento Fisico

Indicatore: miglioramento della capacità di svolgere attività fisiche.Risultato: Il paziente è in grado di svolgere attività senza sperimentare un’eccessiva stanchezza.

Benessere Psicologico

Indicatore: sensazione di ottimismo e controllo emotivo.Risultato: Il paziente riporta una riduzione della fatica mentale e un miglioramento dell’umore.

Gestione dell’energia

Attività: insegnare al paziente a bilanciare i periodi di attività e riposo. Stabilire un piano giornaliero che sviluppi e incrementi l’energia disponibile attraverso tecniche come il Reiki e/o il Qi Gong o altre pratiche energetiche

Tecniche di Rilassamento

Attività: educare il paziente su tecniche come il rilassamento muscolare progressivo, la respirazione profonda e la meditazione per ridurre la tensione e promuovere il recupero energetico.

Incoraggiamento dell’Attività Fisica

Attività: favorire l’inclusione di esercizi leggeri o moderati (es. camminata consapevole, camminare nella natura, stretching) per aumentare il livello di energia; fornire supporto per sviluppare una routine di esercizio che sia sostenibile e benefica per la salute generale del paziente.

Promozione del Sonno e del Riposo

Attività: educare il paziente su strategie per migliorare la qualità del sonno e favorire il recupero energetico, come mantenere orari di sonno regolari, ridurre l’uso di stimolanti prima di dormire e creare un ambiente riposante.

Sovraccarico psicofisico da stress (00177)

Definizione: fatica eccessiva, causata da fattori psicologici e fisici, che superano le risorse della persona per affrontare o gestire la situazione in modo efficace.

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Gestione dello stress 

Indicatori: capacità di riconoscere i segnali di stress.Capacità di utilizzare tecniche di rilassamento.Adattamento a situazioni di stress.

Risultati :Il paziente riconosce i segnali di stress in modo autonomo.Utilizza regolarmente tecniche di rilassamento per ridurre il livello di stress.Mostra miglioramenti nella capacità di adattarsi a situazioni stressanti, con riduzione della tensione psicofisica.

Benessere emotivo 

Indicatori:riduzione dell’ansia e della tensione.Senso di soddisfazione e serenità.Stabilità emotiva.

Risultati :Il paziente riferisce una riduzione dell’ansia e dei sentimenti di tensione.Manifesta un maggior senso di soddisfazione e serenità nella vita quotidiana.Mantiene una stabilità emotiva, con minori oscillazioni di umore.

Conoscenza: Gestione dello stress 

Indicatori:comprensione dei fattori di stress personali.Identificazione di tecniche di coping efficaci.Conoscenza delle risorse di supporto disponibili.

Risultati :Il paziente identifica correttamente i fattori di stress personali.Sperimenta e adotta tecniche di coping efficaci.È consapevole delle risorse di supporto disponibili e le utilizza quando necessario.

Energia psicofisica 

Indicatori:sensazione di riposo e vitalità.Resistenza alla fatica.Miglioramento della qualità del sonno.

Risultati :Il paziente riferisce un miglioramento della sensazione di energia e vitalità durante il giorno.Sviluppa una maggiore resistenza alla fatica.Manifesta un sonno di qualità migliore, con riduzione dei risvegli notturni e maggiore senso di riposo al risveglio.

Intervento: gestione dello stress 

Attività: Insegnare tecniche di rilassamento come respirazione profonda, visualizzazione e meditazione per ridurre lo stress.

Attività: Aiutare il paziente a identificare i principali fattori di stress e sviluppare strategie per affrontarli.

Attività: Educare il paziente a riconoscere i segnali di stress e a sviluppare routine per gestirlo.

Intervento: Tecniche di rilassamento 

Attività: Fornire istruzioni su tecniche come il rilassamento muscolare progressivo, lo yoga o il Tai Chi.

Attività: Supervisionare l’esecuzione di tecniche di rilassamento per verificarne l’efficacia.

Intervento: Sostegno emozionale 

Attività: Creare un ambiente sicuro e di supporto per esplorare i sentimenti.

Attività: Fornire rassicurazioni e rinforzare il senso di autostima del paziente.

Attività: Suggerire tecniche come la scrittura di un diario emotivo per elaborare le emozioni.

Intervento: Counseling 

Attività: Ascoltare attivamente i pensieri e le preoccupazioni del paziente.

Attività: Aiutare il paziente a esplorare le cause profonde dello stress e a individuare soluzioni.

Attività: Fornire feedback positivo sui progressi emotivi del paziente.

 Intervento: insegnamento processo di malattia 

Attività: Fornire informazioni sui meccanismi fisiologici e psicologici dello stress.

Attività: Insegnare al paziente come lo stress influisce sul corpo e sulle emozioni.

Intervento: Insegnamento Tecniche di coping 

Attività: Informare il paziente sulle tecniche di coping e su come applicarle in situazioni di stress.

Attività: Istruire il paziente sull’uso di risorse di supporto (es. gruppi di supporto o counselor).

Attività: Incoraggiare il paziente a individuare le risorse sociali disponibili per affrontare situazioni di stress.

Intervento: promozione del sonno 

Attività: educare il paziente su tecniche per migliorare la qualità del sonno, come una routine pre-sonno, evitare stimolanti prima di dormire e mantenere un ambiente confortevole.

Attività: suggerire pratiche di rilassamento come l’aromaterapia o gli infusi rilassanti (es. camomilla) prima di andare a letto.

Intervento: rilassamento muscolare progressivo 

Attività: Insegnare e supervisionare il paziente nel rilassamento muscolare progressivo per ridurre le tensioni accumulate.

Attività: associare il rilassamento muscolare progressivo a tecniche di respirazione per aumentare il rilassamento e la vitalità.

Intervento: consulenza nutrizionale

Attività: discutere con il paziente di un’alimentazione equilibrata per supportare i livelli di energia.

Attività: consigliare di limitare gli alimenti che possono aumentare l’irritabilità e l’ansia, come caffeina e zuccheri raffinati.

CASO CLINICO

La Sig.ra Anna

Profilo dell’assistita:
Anna è una donna di 42 anni, madre di due figli adolescenti, impiegata part-time in un ufficio amministrativo. Da circa 6 mesi riferisce episodi di ansia crescente, spesso associati a difficoltà di concentrazione, tachicardia e tensione muscolare. Ha difficoltà a gestire lo stress quotidiano e si sente sovraccaricata sia a livello lavorativo che familiare. Non presenta patologie croniche, ma lamenta un sonno irregolare e un senso di insoddisfazione generale.

Anna si è rivolta al servizio infermieristico complementare per trovare strategie naturali e dolci che l’aiutino a gestire l’ansia, senza ricorrere a farmaci, per ora evitati per scelta personale. È aperta a tecniche come mindfulness, floriterapia, aromaterapia e musicoterapia.

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Accertamento secondo il modello funzionale di Gordon

Anna percepisce un peggioramento della qualità della vita a causa dell’ansia. Ritiene di non avere strumenti per gestire lo stress e teme ripercussioni sul lavoro e la famiglia.

Alimentazione regolare, ma spesso predilige cibi pronti o poco equilibrati per mancanza di tempo. Beve 2-3 caffè al giorno, che aumentano la sensazione di agitazione.

Nessuna anomalia riferita.

Vita sedentaria, attività fisica sporadica (camminate occasionali). Riferisce tensione muscolare localizzata su collo e spalle.

Sonno irregolare, con difficoltà ad addormentarsi e risvegli notturni frequenti. Sensazione di stanchezza al mattino.

Difficoltà di concentrazione e perdita di memoria a breve termine (es. dimentica appuntamenti o attività quotidiane).

Si sente inadeguata e sopraffatta. Percepisce di non avere il controllo delle proprie emozioni.

Buona relazione con i figli e il marito, ma riferisce poca comunicazione con loro. Sul lavoro teme di essere giudicata per eventuali errori.

Non riferisce problemi.

Riconosce di reagire agli eventi con ansia eccessiva e scarsa tolleranza allo stress. Non pratica strategie di coping attive.

Aperta a terapie complementari e naturali. Considera la salute olistica importante per il benessere generale.

Diagnosi infermieristica (NANDA-I)

Ansia (00146)

Descrizione: sensazione di apprensione, incertezza o paura, spesso accompagnata da manifestazioni fisiche. Fattori correlati: sovraccarico emotivo e lavorativo. Mancanza di strategie di gestione dello stress. Sonno inadeguato e irregolare. Caratteristiche definenti: riferisce sensazione di tensione costante. Sintomi fisici: tachicardia, tensione muscolare, insonnia. Difficoltà di concentrazione e decisionale.

1. Riduzione dell’ansia (1210)

  • Indicatori di valutazione:
    • Livello di ansia percepito (da 7/10 a 3/10 entro 4 settimane).
    • Capacità di rilassarsi (da 4/10 a 7/10 entro 4 settimane).
    • Controllo delle risposte fisiologiche allo stress (es. respirazione regolare, frequenza cardiaca stabile).
  • Scala di valutazione: Likert a 5 punti (1 = gravemente compromesso, 5 = nessun compromesso).

 

2. Autogestione dell’ansia (1402)

  • Indicatori di valutazione:
    • Utilizzo di tecniche di rilassamento (da 2/10 a 8/10 in 1 mese).
    • Riconoscimento precoce dei segnali d’ansia.
    • Capacità di attuare strategie di coping positive e di gestire lo stress

 

1. Mindfulness
  • Intervento: educazione e pratica guidata di mindfulness.
    • Insegnare tecniche di respirazione diaframmatica e body scan.
    • Creare un programma settimanale con sessioni di meditazione guidata (20-30 minuti al giorno).
    • Fornire supporti audio/video per la pratica a domicilio.
    • Monitorare il livello di ansia percepita prima e dopo le sessioni.
2. Floriterapia e gemmoterapia
  • Intervento: utilizzo personalizzato di rimedi floreali e gemmoderivati.
    • Floriterapia:
      • Somministrare Rescue Remedy o essenze di Bach specifiche (ad es. Aspen per la paura indefinita, Mimulus per le paure specifiche).
    • Gemmoterapia:
      • Integrare Tilia tomentosa (rilassante naturale per il sistema nervoso).
    • Monitorare la risposta emotiva e psicofisica settimanalmente.

 

3. Aromaterapia
  • Intervento: diffusione e applicazione locale di oli essenziali.
    • Preparare un ambiente rilassante con diffusori di oli essenziali (lavanda, bergamotto, camomilla romana).
    • Applicare oli diluiti (es. lavanda) per massaggi su polsi o piedi durante gli incontri.
    • Valutare il livello di rilassamento post-intervento tramite feedback della paziente.
4. Musicoterapia
  • Intervento: utilizzo di musica rilassante per ridurre l’ansia.
    • Creare playlist con musica a 60-80 bpm o suoni naturali (es. onde, vento, canto degli uccelli).
    • Programmare sessioni di ascolto passivo (15-20 minuti) durante le pratiche di mindfulness o aromaterapia.
    • Incoraggiare la paziente ad ascoltare musica rilassante anche a casa.
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Monitoraggio e follow-up:

  • Registrare settimanalmente i progressi sul diario della paziente (ansia percepita, sonno, rilassamento).
  • Riesaminare la risposta agli interventi ogni 2 settimane, aggiustando dosaggi o tecniche se necessario.
  • Programmare un incontro di follow-up a 1 mese per valutare i progressi complessivi e decidere eventuali modifiche al piano.

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