Le Diagnosi Infermieristiche NANDA-I nelle Cure Complementari

Le diagnosi infermieristiche rappresentano un elemento centrale nella pianificazione e gestione dell’assistenza infermieristica, e nel contesto delle cure complementari assumono un’importanza fondamentale per garantire un approccio integrato e olistico al benessere della persona. Il modello NANDA-I (North American Nursing Diagnosis Association International) fornisce un sistema standardizzato per identificare, descrivere e affrontare i bisogni di salute dei pazienti, e in questo contesto si intreccia con le pratiche complementari, che mirano a trattare l’individuo nella sua totalità: corpo, mente e spirito.

Queste diagnosi comprendono una varietà di condizioni fisiche, emotive, psicologiche e sociali, e sono utilizzate dagli infermieri per pianificare e implementare interventi di cura mirati. L’uso delle diagnosi NANDA-I consente  di raccogliere informazioni sistematiche sullo stato di salute del paziente, facilitando la personalizzazione degli interventi.L’infermiere che integra le cure complementari nel suo approccio diagnostico deve considerare le diagnosi infermieristiche NANDA-I come strumenti per valutare e trattare le problematiche di salute in modo globale.

Una delle diagnosi NANDA-I più comuni nel contesto delle cure complementari è l’ansia (00146).L’ansia si può definire come uno stato di disagio e preoccupazione caratterizzato da una sensazione di apprensione e incertezza derivante da una minaccia percepita, reale o immaginaria. Molte persone si rivolgono alle cure complementari per affrontare situazioni stressanti, preoccupazioni future o paure legate alla malattia. Le tecniche complementari, come la meditazione, la mindfulness o la floriterapia, possono essere utilizzate per ridurre l’ansia e favorire il rilassamento. 

Il dolore cronico o acuto (00132) è un’esperienza sensoriale ed emotiva spiacevole associata a un danno tissutale reale o potenziale, o descritta in termini di tale danno. E’ una diagnosi comune che può essere affrontata con l’approccio delle cure complementari. L’infermiere, in questo caso, raccoglie informazioni sul tipo, l’intensità e la durata del dolore, e può suggerire tecniche come la mindfulness, l’acupressione, la riflessologia o l’aromaterapia per alleviarlo. Questi interventi, supportati da evidenze scientifiche, agiscono per ridurre la tensione muscolare, migliorare la circolazione sanguigna e promuovere il rilassamento.

La fatigue (00093)è una sensazione opprimente e persistente di stanchezza fisica e/o mentale che riduce la capacità della persona di svolgere le normali attività quotidiane.E’ un sintomo comune che può essere correlato a malattie croniche o condizioni psicologiche come la depressione. Le tecniche complementari, come il massaggio terapeutico, la meditazione o la pratica dello yoga, possono essere utilizzate per ridurre la fatica fisica e mentale. In questo caso, l’infermiere valuta i livelli di energia della persona, promuove strategie per migliorare il riposo e incoraggia attività che favoriscono un ritorno all’energia e alla vitalità.

La depressione (00146)è uno stato in cui una persona sperimenta una diminuzione della capacità di sentirsi motivata e di provare piacere, influenzando il funzionamento quotidiano, è una condizione complessa che coinvolge tanto gli aspetti fisici quanto psicologici. Le diagnosi NANDA-I relative alla depressione possono essere trattate efficacemente con il supporto delle cure complementari, che si avvalgono di tecniche come la mindfulness, la meditazione e la musico-terapia. Queste pratiche aiutano a ridurre i sintomi depressivi migliorando il benessere mentale, promuovendo una maggiore consapevolezza di sé e un miglior equilibrio emotivo.

L’isolamento sociale (00052) è un’esperienza di solitudine percepita come negativa o non desiderata, che comporta una riduzione delle interazioni sociali.E’ una condizione che può manifestarsi in seguito a malattie fisiche, depressione o difficoltà psicologiche. Le tecniche complementari favoriscono la creazione di spazi di socializzazione e di supporto, incoraggiando la partecipazione a gruppi di meditazione, corsi di yoga o altre attività di gruppo che promuovano la connessione tra individui. L’infermiere gioca un ruolo fondamentale nell’identificare il livello di isolamento sociale dell’assistito  e nel favorire attività che incoraggiano le interazioni sociali.

I disturbi del sonno (00085) sono un problema comune tra i pazienti che soffrono di stress, ansia o dolori cronici. Le cure complementari possono essere utilizzate per migliorare la qualità del sonno, attraverso tecniche come aromaterapia, musica rilassante o yoga del sonno. L’infermiere valuta i modelli di sonno del paziente e integra pratiche complementari che possano aiutare a favorire un riposo più profondo e ristoratore.

La percezione della salute è influenzata dalla consapevolezza che la persona ha del proprio stato fisico e mentale. L’infermiere esplora le credenze e atteggiamenti verso la salute, suggerendo approcci complementari che promuovano una visione integrata e positiva della propria condizione. Tecniche come la mindfulness e l’empowerment sono strumenti utili per incoraggiare il paziente a prendere decisioni consapevoli riguardo la propria salute.

La pianificazione degli interventi infermieristici nelle cure complementari parte dalla diagnosi infermieristica, attraverso un processo che integra l’approccio scientifico con la considerazione della persona nel suo insieme.