Gestione della Fatigue Cancro-Correlata: Una Nuova Linea Guida per Interventi Non-Farmacologici
La gestione della fatigue cancro-correlata (CRF) rappresenta una sfida crescente nel contesto oncologico, considerata la maggiore sopravvivenza dei pazienti e la necessità di migliorare la loro qualità di vita. Per rispondere a questa esigenza, l’Associazione Italiana di Infermeria di Area Oncologica (AIIAO) ha avviato lo sviluppo di una nuova linea guida (LG) dedicata all’utilizzo degli interventi non-farmacologici per la gestione di questo sintomo debilitante.
La proposta della linea guida, valutata come eleggibile dal Centro Nazionale per l’Eccellenza Clinica, la Qualità e la Sicurezza delle Cure (CNEC) dell’Istituto Superiore di Sanità (ISS) nell’aprile 2020, si pone l’obiettivo di integrare gli aspetti clinici e organizzativi per l’erogazione di interventi non-farmacologici nei vari contesti sanitari, includendo strutture territoriali, ambulatoriali e ospedaliere.
Per garantire un approccio basato sulle migliori evidenze scientifiche e il massimo coinvolgimento degli esperti, il gruppo di lavoro incaricato dello sviluppo della linea guida è composto da specialisti di diverse discipline e società scientifiche. Tra le organizzazioni coinvolte figurano
I membri del gruppo di lavoro sono stati selezionati e nominati dal Comitato Tecnico Scientifico per garantire un elevato standard di competenza e scientificità.
Con un tasso di sopravvivenza a cinque anni dalla diagnosi del 46,7% negli uomini e del 57,7% nelle donne, superiore alla media europea, la gestione dei sintomi associati al cancro diventa un aspetto cruciale per il benessere dei pazienti oncologici. Tra questi, la fatigue è uno dei sintomi più comuni lungo tutto il percorso di malattia, dalla diagnosi fino alla fase avanzata.
La fatigue cancro-correlata (CRF) è definita come una sensazione soggettiva persistente di stanchezza o spossatezza, non proporzionale all’attività svolta e non alleviata dal riposo o dal sonno. Questo sintomo ha un impatto significativo sulle attività quotidiane e sulla qualità della vita dei pazienti, rendendo necessaria un’attenzione specifica nella gestione terapeutica.
Le linee guida internazionali, tra cui quelle del National Comprehensive Cancer Network (NCCN) e dell’European Society for Medical Oncology (ESMO), raccomandano gli interventi non-farmacologici come prima opzione per la gestione della fatigue cancro-correlata.
Questi interventi si suddividono in diverse macro-categorie:
Attività fisica: esercizi aerobici, allenamento della forza e programmi di movimento adattati alle condizioni del paziente.
Interventi psicosociali: supporto psicologico, terapia cognitivo-comportamentale e tecniche di rilassamento.
Terapie complementari integrative: agopuntura, yoga, massoterapia e tecniche di meditazione.
Terapia fisica: fisioterapia e riabilitazione mirata.
Terapia del sonno e terapia della luce: strategie per migliorare la qualità del riposo e regolare il ritmo circadiano.
Autogestione e telemedicina: utilizzo di strumenti digitali per il monitoraggio dei sintomi e la gestione personalizzata del paziente.
Come professionista della salute con esperienza nell’infermieristica e nell’approccio complementare alla cura, ritengo che l’introduzione di una linea guida specifica per la gestione della fatigue cancro-correlata rappresenti un passo fondamentale per migliorare il benessere dei pazienti oncologici.
Troppe volte la gestione della fatigue viene sottovalutata, e i pazienti si trovano a convivere con un senso di spossatezza che limita la loro qualità di vita, senza ricevere un adeguato supporto. L’integrazione di interventi non-farmacologici, come le tecniche di rilassamento, la mindfulness e l’attività fisica adattata, può fare una grande differenza, non solo nel ridurre i sintomi, ma anche nel restituire ai pazienti una maggiore autonomia e controllo sul proprio benessere.
Credo fermamente che un approccio olistico, che combini la medicina tradizionale con strategie complementari basate sull’evidenza, sia la chiave per offrire ai pazienti oncologici un percorso di cura più umano e completo. La fatigue non è solo una condizione fisica, ma influenza la sfera emotiva e sociale, ed è per questo che servono strategie integrate e personalizzate.
Nurse Susanna
L’elaborazione di questa nuova linea guida rappresenta un passo fondamentale per migliorare la gestione della fatigue nei pazienti oncologici, garantendo interventi basati sull’evidenza scientifica e accessibili in diversi contesti sanitari. Un approccio multidisciplinare e integrativo può fare la differenza nel supportare i pazienti nel loro percorso di cura, migliorando la loro qualità di vita e il loro benessere complessivo.
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